TERAMO – La situazione dell’Ateneo teramano suscita l’interesse della politica in maniera bipartisan. Il segretario provinciale del Pd, Robert Verrocchio plaude all’iniziativa del sindaco Maurzio Brucchi che ha deciso di istituire un tavolo di lavoro per discutere a tutto tondo dei problemi dell’Ateneo, ma chiede anche che Comune, Provincia e Regione «vengano nelle rispettive aule per riferire con cadenza periodica delle questioni che emergeranno dal confronto del tavolo». Verrocchio sottolinea il ruolo strategico dell’Università sul territorio. «La nostra università è un patrimonio troppo importante. Non possiamo permetterci di perderla, afferma -. Con gli anni è diventata un grande polo di attrazione per tutto il centro sud Italia, contribuendo alla vita economica, sociale e culturale dell’intera provincia. È compito di tutte le istituzioni e di tutte le forze politiche, senza alcuna distinzione di colore, difendere questa ricchezza. Non è il momento di polemiche sterili ma di unità e di coraggio delle scelte. In ballo c’è lo sviluppo strategico del nostro territorio. Non voglio neanche pensare che il nostro Ateneo possa lentamente spegnersi». Verrocchio auspica inoltre che il Governatore Gianni Chiodi «sappia fornire adeguate spiegazioni alla sua astensione sulla fusione tra l’università di Pescara e l’Unidav». Il presidente dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata, Alberto Pompizi, lancia invece un appello al sindaco Maurizio Brucchi, chiedendo la partecipazione al tavolo di lavoro, convocato per il 26 giugno, anche di rappresentanti del territorio vibratiano .«La distribuzione delle sedi dell’Ateneo – afferma Pompizi-, per anni si è sviluppata a macchia di leopardo, scegliendo per l’ubicazione solo alcuni Comuni dislocati in modo ravvicinato, come Mosciano e Giulianova, e sempre con amministrazioni locali di centro sinistra. Mai tale opportunità è stata invece offerta agli enti locali dei centri dell’area vibratiana. Se attualmente l’Università è in difficoltà per un notevole calo d’iscrizioni, l’importate realtà della Val Vibrata deve esprimersi e crediamo abbia pieno titolo a prendere parte all’iniziativa organizzata ad hoc: una nostra eventuale esclusione risulterebbe certamente offensiva ed ingiustificata».